Cuemba, Angola 12 Novembre 2006
Ciao miei cari. Spero stiate tutti bene.
Ancora una volta grazie mille per le bellissime mails che ho ricevuto
un pó da tutti, siete troppo buoni.
Questa credo che sarà la mia ultima mail dall'Angola visto cha oramai
manca poco alla fine del progetto e le prossime quattro settimane
saranno probabilmente le più intense di questi quasi otto mesi
passati qui.
Il lavoro qui procede alla grande anche se la stagione delle piogge
che alla fine é iniziata lo sta rallentando un pó visto che quando la
pioggia arriva é improvvisa ed é un vero diluvio per cui tutto é
paralizzato.
Comunque oramai ci restano poche cose da completare e tre settimane
dovrebbero essere più che sufficienti per finire tutto.
Fortunatamente abbiamo completato i lavori che avevamo da fare nei
due centri sanitari che supportiamo che, se ricordate, si trovano
entrambi a circa un centinaio di chilometri da qui, anche se dovremo
ritornarci ancora una volta per trasportare li i farmaci che stiamo
donando al MINSA (Ministero della Sanità Angolano) affinché i due
centri possano continuare a sopravvivere per almeno tre mesi prima
che il governo angolano si decida ad assumersi tutte le
responsabilità della gestione sanitaria in Angola incluso quindi
l'approvigionamento di farmaci.
Ma non potete immaginare come siano messe male le strade per
raggiungere questi centri sanitari dopo le ultime pesanti piogge
ormai quotidiane. L'ultima volta che una delle nostre land cruiser é
andata in uno di questi due centri, al ritorno, a circa 5 km dalla
base si é interrato e siamo dovuti partire da qui col pick up a
recuperarli alle 18:30 circa, quindi già buio. Fortunatamente é
successo a pochi chilometri dalla base altrimenti i poveri sventurati
avrebbero dovuto passare la notte in piena foresta tropicale.
Vi dicevo che nelle prossime quattro settimane ci sarà da lavorare
parecchio, si perché quando si chiude un progetto bisogna fare un
mucchio di cose come ad esempio organizzare tutto il materiale da
donare all'ospedale, quindi al MINSA, con il relativo certificato di
donazione; quello che non viene donato all'ospedale lo doneremo alla
scuola (materiale come sedie, tavoli, lavagne e materiale di
cancelleria) e alcune cose, poche in realtà (come la TV, lo stereo,
il videoregistratore, un paio di pannelli solari e alcune batterie
secche) saranno venduti a prezzi stracciati allo staff locale e
poiché tutti vorrebbero poter comprare qualcosa dovremo organizzare
una riffa per decidere chi avrà la fortuna di poter acquistare
qualcosa.
Infine tutto il materiale che non doneremo e non sarà venduto allo
staff locale, come ad esempio i computers, le radio portatili e
l'impianto base radio fisso, saranno da smontare e caricare
sull'ultimo aereo che il 5 di Dicembre ci verrà a prendere per
portarci definitivamente a Luanda, la capitale dove faró i miei
reports di fine missione prima di partire per Bruxelles il 9, dove
avró il mio debriefing, ossia il resoconto della mia missione con i
responsabili dell'ufficio operativo MSF di Bruxelles. Quindi l'11
Dicembre sera saró a Roma.
Oltre al lavoro logistico, naturalmente, essendo anche il
responsabile finanziario e amministrativo, ci sarà un bel pó di
lavoro per pagare l'ultimo salario che comprenderá le indennizzazioni
di fine contratto e sará dura poiché bisognerà farlo l'ultimo giorno
ossia il 30 di Novembre e tutto in un giorno e inoltre sarà
un'operazione abbastanza delicata per cui bisognerà prestare molta
attenzione a non fare errori visto che si tratta di un bel pó di
denaro.
Comunque non mi scoraggio, anzi sono abbastanza tranquillo, forse
anche perché comincio a sentirmi veramente scarico, avró sicuramente
bisogno di un periodo di riposo quando rientreró in Italia.
Tra due settimane poi, il 25 di Novembre, avremo la festa di chiusura
di progetto e quindi cominciano a fervere i preparativi e sto anche
pensando di organizzare qualcosa da fare insieme agli amici della mia
chiesa preferita per stare insieme a loro dopo la celebrazione
dell'ultima domenica prima di partire e poterli salutare degnamente.
Spero gli possa restare un bel ricordo di me. Io sicuramente li
porteró sempre nel mio cuore, come tutte le bellissime persone che ho
incontrato qui.
Mi mancheranno tanto, già lo so, ma l'importante é che il lavoro che
abbiamo fatto in questi quasi otto mesi, almeno per quanto mi
riguarda, sia veramente servito ad alleviare le loro sofferenze e
anche a salvare vite umane in una zona del mondo in cui, vi assicuro,
riuscire a sopravvivere é ogni giorno una sfida e l'aiuto di persone
che, come me, ha avuto la fortuna di nascere nella parte ricca del
mondo, é veramente importante e fondamentale.
Vi abbraccio forte e la prossima volta vi racconteró tutto di
persona.
Um beijo e um abraço a todos meus amigos e até logo.
Marcello
